Omaggio a luglio
Prati sfalciati profumano di lugliano che, stivato in vecchi fienili, alimenta, nel quotidiano, docili e pesanti ruminanti affamati. Dai campi trasuda l’umidità dei temporali estivi o semplicemente di quelli abbondantemente bagnati affinché le colture possano crescere e maturare in perfetto equilibrio ed armonia naturale. L’intensità ed il calore del sole portano energie vitali potenti ed ondate di nuove forze travolgenti. Si cerca l’ombra, il fresco ed il riposo sotto la folta chioma di anziani alberi. Bicchieri di acqua fresca, brocche ghiacciate di bevande con menta e limone a spegnere i caldi corpi. Si degusta con piacere la frutta di stagione e la prima uva bianca, la lugliana. I primi accalorati cercano refrigerio fra colline boscose e montagne verdi. I piedi dei più temerari affondano nelle gelide acque che rumorose scendono dalle cime dei monti, dapprima in piccoli rigagnoli, poi nel loro passaggio disegnano e scavano ruscelli sempre più importanti. Si indossano cappelli colorati, occhiali scuri e cotoni leggeri per proteggersi dal caldo e penetrante sole di luglio. Gli amanti della tintarella scelgono spiagge infuocate saltellando fra la sabbia per unirsi, dopo un tuffo, al mare. Si respira una leggera brezza iodata. Su corpo, braccia e gambe iniziano ad evidenziarsi aree di pelle più chiare, segni di costumi, braccialetti, anelli, orologi ed occhiali. Tendenzialmente nell’aria, seppur calda, vibra allegria, i sorrisi sono più facili ed il divertimento coinvolge tutti, attratti dalle innumerevoli feste paesane. Condivisione, amicizie, partecipazione. Si accende l’anima a scaldare i cuori, nuovi incontri, nuovi amori. La musica scalda le serate, le cicale ritmano le giornate e più luce fa risplendere le nostre giornate.
Stefano Reginato (Fonte, 08.07.2024)
dedicato al gruppo di studio “Piletta”